Okuda San Miguel, artista di origine basca, trasforma le pareti di chiese e altri edifici in opere d’arte, ridando loro nuova vita.
Okuda San Miguel (classe 1980) è un artista geniale e poliedrico. Diverse sono le sue opere sparse per il mondo, unico il suo stile, inconfondibile il suo tocco. È uno di quegli street artist famosi in tutto il mondo, come il nostro Blu, per intenderci. Con le dovute differenze, certo. Perché Blu rifiuta il mercato e il sistema dell’arte, Okuda no. In ogni caso, non chiamateli semplicemente “graffitari”: loro sono gli artisti del recupero architettonico, quello vero, basato sulla cultura dell’antidegrado, della riconquista degli spazi periferici delle città e della loro riqualificazione.
Okuda San Miguel ha preso degli edifici abbandonati e gli ha dato nuova vita (un po’ come Poligoni design fa quando realizza i suoi oggetti di design): è il caso della ex chiesetta di Santa Barbara a Llanera, nelle Asturie, dove adesso sorge il Kaos Temple, che è diventato un luogo di culto (è proprio il caso di dirlo) per gli skaters di tutto il mondo.



O il caso della chiesetta sconsacrata di Youssoufia, in Marocco, che grazie al progetto Street Art Caravane patrocinato dal British Council, è stata rivestita da coloratissimi murales.



Ma Okuda San Miguel ha lasciato il segno anche in Italia, non troppi giorni fa: è passato per Arcugnano, in provincia di Vicenza, e tra il 12 e il 18 aprile scorsi ha completamente stravolto (in positivo, intendiamoci) le pareti di una scuola materna. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Jeos, il Comune si è reso disponibile, la Regione ha contribuito con 36 mila Euro. La realizzazione dell’opera ha visto partecipare ogni giorno i bambini della scuola e i cittadini di Arcugnano in un clima di festa.



Se volete sapere di più su Okuda, questo è il suo sito: www.okudart.es. Potete seguirlo anche su Twitter, Instagram e Facebook.