Un bar che sembra un set cinematografico di Wes Anderson
“Mi piacerebbe realizzare un bar in cui trascorrere
volentieri i miei pomeriggi extra-lavorativi”.
A formulare questa frase non è una persona qualsiasi, ma il
regista cinematografico Wes Anderson, che a Milano si è divertito all'idea di
applicare a un bar lo stile dei suoi set, con una fantastica palette cromatica,
la ricorrente geometria e l’atmosfera d’altri tempi.
Non aspettatevi di vedere
le stesse scenografie del Grand Budapest Hotel, lo stile liberty qui la fa da
padrone, e ben si coniuga agli arredi in formica e ai jukebox che sembrano
essere usciti da una cartolina dell’Italia degli anni ’50. Nota particolare va
al flipper di Steve Zissou, sempre firmato Anderson.

“Non c’è una prospettiva ideale per questo spazio. Dal
momento che è stato pensato per essere ‘vissuto’, dovrebbe avere molti posti
comodi dove sedersi per conversare, leggere, mangiare, bere… Credo che sarebbe
un ottimo set, ma anche un bellissimo posto per scrivere un film. Ho cercato di
dare forma a un luogo in cui mi piacerebbe trascorrere i miei pomeriggi non
cinematografici”.
La sede in cui i desideri diventano realtà è lo spazio della Fondazione Prada di via Orobia a Milano, dove, dallo scorso maggio, è stato aperto il Bar Luce, con orario 9-22, aperto tutti i giorni.
L’opera fa parte di una ristrutturazione della gigantesca area appartenuta a una distilleria, edificata nei primi del Novecento in Largo Isarco.

Il regista di Moonrise Kingdom non solo ha progettato il soffitto a volta, che richiama molto la copertura in vetro della Gallerie Vittorio Emanuele, uno dei luoghi simbolo della “Milano da bere”, ma anche il pavimento, i pannelli di legno impiallacciato che rivestono le pareti, e gli arredi come sedie e mobili in formica. Nulla è lasciato al caso. Si possono rintracciare richiami espliciti alle pellicole Miracolo a Milano (1951), di Vittorio de Sica, e a Rocco e i suoi fratelli (1960), di Luchino Visconti.
La Fondazione Prada ha affidato la trasformazione e il recupero degli spazi all’architetto Rem Koolhas e al suo studio OMA.
Da assaggiare: i dolcetti e il caffè della Pasticceria Marchesi, tanto voluta dalla Fondazione Prada, e la selezione di affettati e sottaceti, menzionata addirittura dal Gambero Rosso.
Per info: http://www.fondazioneprada.org/barluce/